Ricerca retrodatazioni
Il lavoro di retrodatazione delle parole - nonostante sia stato definito "ozioso" - non ha smesso di riscuotere un interesse notevole, come dimostra il numero e la qualità dei contributi sull'argomento apparsi negli ultimi tempi. A tale interesse non è estraneo l'enorme ampliamento del campo d'indagine dovuto alla recente larghissima disponibilità di strumenti elettronici e risorse on line, specialmente archivi, quali il catalogo in Rete del Servizio Bibliotecario Nazionale o il serbatoio, virtualmente inesauribile, costituito dal patrimonio librario di Google Ricerca Libri, che infatti hanno già ricevuto l'interesse degli studiosi.
Le ricerche su tali archivi on line, esperibili con il mezzo elettronico e dunque velocissime, scontano tuttavia almeno un paio di elementi di debolezza funzionale: intanto è necessario (ma non sufficiente: vedi punto successivo) che l'utente conosca in anticipo il lemma da cercare; in secondo luogo, nel caso di lemmi che possono presentarsi in un numero molto alto di forme flesse, tipicamente i verbi, la ricerca richiederebbe una tale quantità di singoli "invii" da scoraggiare potenzialmente l'utente, il quale difficilmente cercherà, per esempio, le voci aerodiffondessimo o baionettanti - per non parlare delle forme verbali pronominali o delle varianti grafiche -, a meno che lo scopo del suo lavoro non sia proprio la datazione di aerodiffondere e baionettare.
Si tratta dunque di metodologie di ricerca che vanno bene per singole parole o per liste predefinite di parole (anzi, operativamente sono l'ideale in vista di un'ulteriore retrodatazione di lemmi già altrimenti retrodatati), ma che non possono essere impiegate per analizzare interi testi, specie di una certa consistenza. In tali casi l'unica soluzione resta lo spoglio manuale, con un ricorso continuo ai repertori lessicografici contenenti le datazioni, ed eventualmente un successivo controllo sugli archivi on line.
Il RALIP si propone di colmare, almeno in parte e per un periodo storico-linguistico definito, le lacune delle suddette metodologie, tentando di conservarne i punti di forza e di ridurne gli inconvenienti principali, cioè la vocazione esclusiva alla ricerca parola per parola dei sistemi elettronici e la lentezza dello spoglio manuale. Le funzioni del RALIP, infatti, sovvertendo la consuetudine della ricerca lessicale, permettono la rapida analisi di un intero testo in modo totalmente automatizzato; in altri termini, non è necessario che vengano digitate parole da cercare, poiché sarà il sistema (istruito dall'utente con pochi e semplici comandi) a provvedere autonomamente all'estrazione delle retrodatazioni, ove presenti.
In tal modo, anche la quantità di testi che il web rende disponibili in misura sempre maggiore potrà essere messa rapidamente a frutto senza dover sottostare alle attuali limitazioni di ricerca.
La decisione di restringere al periodo postunitario l'orizzonte temporale del presente strumento elettronico rappresenta un omaggio alla nostra patria in occasione dei suoi 150 anni, ma evidenzia anche la necessità di porre un limite alle forme da gestire, che nell'attuale configurazione del database superano i 2.000.000. In prospettiva, un obiettivo ragionevole appare quello di fare del RALIP la base di un nuovo strumento che contenga almeno le datazioni settecentesche e dell'Ottocento preunitario. Anche l'ampliamento delle fonti rientra fra gli sviluppi auspicabili a breve-medio termine, particolarmente nella direzione dell'inserimento dei neologismi recentissimi, mentre già oggi appare sostenibile l'aggiornabilità periodica del RALIP sulla scorta di nuovi studi che dovessero nel frattempo essere pubblicati e che retrodatassero parole comprese nel lemmario.
Nonostante tutte le migliorie di cui necessita - in gran parte dipendenti dal fatto che il RALIP è il frutto del lavoro di una sola persona, se si esclude la realizzazione informatica -, l'attuale versione del sistema dovrebbe essere comunque sufficiente a collaudare la validità di un nuovo metodo di ricerca lessicale.
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